Dal 2003, anno della realizzazione della prima Festa del Po al giardino, sono passati ormai più di 20 anni. Una storia lunghissima fatta di interessi improvvisi e disinteressi prolungati, un po’ come la storia del Grande Fiume, riscoperto periodicamente quando si va in cerca di una nuova moda. Noi però qui ci siamo sempre stati e vi raccontiamo cosa è stato…..
Nei lontani anni 2000, appena dopo la terribile alluvione, si riaccese per un attimo l’interesse attorno al Grande Fiume che molto aveva distrutto, ma a cui molto ancora si doveva, in termini di considerazione, tutela e sviluppo. Nacque allora la volontà di creare un turismo lento, proprio come il fiume. In diversi luoghi, soprattutto nelle città rivierasche, tra cui anche Piacenza, sorsero società di navigazione interna che portavano i turisti a spasso sul Po. Nacque il progetto regionale “Un Po per tutti” che stabiliva la festa del fiume la prima settimana di giugno. A Veratto venne realizzata per la prima volta nel 2003, un’evento in pompa magna, con tanto di banda e majorettes, area rinfresco e gruppo di musica Folk (gli Enerbia, che rimasero poi legati al giardino per ogni altro evento successivo). Negli anni successivi però, mentre in altri comuni limitrofi l’interesse per il Po rimaneva costante, il Comune di Rottofreno, abbandonò Veratto preferendo per la Festa del Po altre “location” o situazioni: biciclettate, camminate con rinfresco, sempre più lontane dal fiume, fino a che l’interesse si smorzò definitivamente. Fu allora che l’Azienda Agricola Ca’ Milla, con le sole sue forze e risorse organizzò nell’arco di 10 anni tre feste del Po memorabili: 2011, 2014, 2019. Buon cibo a km0, incontri culturali ,proiezioni di documentari, visite in calesse, a piedi, in bicicletta e battello per scoprire da vicino il Po. Esaurite le risorse e un po’ anche le speranze di una qualche forma di appoggio alla valorizzazione di Veratto, come un segno del destino il 19 giugno 2019, giorno della Festa, veniva riconosciuto il Medio Po come zona tutelata all’interno della Biosfera Mab Unesco. Un successo inaspettato e clamoroso e l’apertura di nuovi orizzonti e di nuove prospettive come appunto poi si sarebbero realizzate grazie alle risorse del bando PNRR.