In principio fu una casa abbandonata, poi una casa di design, poi una famigliare, poi una casa alluvionata due volte, poi una casa abbattuta e messa all’asta, poi un’area vinta all’asta, poi una discarica di mattoni, poi un’area dedicata alle feste del Po, poi un’area piena di erbacce, poi un’area dedicata alle feste del Po, poi un’area piena di radici di ailanthus e poi e poi…..
Il giardino non è sempre stato il Giardino dei Castagni, la sua storia è lunga ed è stata svelata proprio grazie alle ricerche fatte negli archivi catastali di Piacenza, nel tentativo di ricostruirne i passaggi di proprietà. L’area su cui sorgeva la casa del giardino, ebbene sì in realtà prima del giardino c’era una casa di non grandi dimensioni ed un portico, era stata di proprietà di un possidente terriero che viveva con la famiglia nella golena. Alla sua morte l’area era stata ereditata da una delle figlie che l’aveva poi venduta ad un agricoltore, vicino di casa. Si parla di passaggi di proprietà di persone che vivevano a meno di 100 metri gli uni dagli altri, giusto per far capire come la proprietà dell’immobile fosse rimasto praticamente in mano a gente di Veratto. Negli anni la casa fu abitata da diversi inquilini e per lungo tempo rimase anche vuota. Poi negli anni ’80, improvvisamente, una giovane e benestante coppia di Piacenza decise di fare di questa casa sulle rive del Po la sua residenza di rappresentanza. L’abitazione rurale venne ristrutturata con grandi specchi e vetrate che si aprivano sul verde, soluzioni ardite e di design. La famiglia visse per anni una vita appartata, circondati da cani molossi una fantasmagorica piscina fuori terra in un giardino progettato su misura e dalla curiosità dei contadini vicini che comunque rispettavano la loro privacy.
Ma la famiglia cittadina un giorno se ne andò, la casa rimase in vendita per un po’ e poi venne acquistata da una giovane coppia che lavorava lontano. A fare la guardia una splendida coppia di alani. Gli anni passarono tranquillamente fino a che, nel novembre 1994 una terribile alluvione del fiume Po fece scempio della casa e del giardino. L’acqua era arrivata fino al primo piano dell’abitazione e la corrente del fiume, davvero fortissima, aveva attraversato letteralmente la casa dividendola dall’ex fienile con una crepa larga quanto una mano. Casa inagibile. La giovane coppia che nel frattempo aveva avuto una figlia cedette la proprietà al Comune e accetto di andare a vivere in un altro posto. La casa rimase come un guscio vuoto in balia del tempo. La seconda alluvione del 2000 diede il colpo di grazia all’immobile, tanto che il Comune di Rottofreno decise di abbattere la casa e mettere all’asta l’area. La proprietà torno a un “golenale”, l’azienda agricola Ca’ Milla che utilizzo il luogo per realizzare diverse feste dedicate al Po. Ma il giardino fu anche deposito temporaneo di una catasta di mattoni e involontario set cinematografico per la pellicola di un regista piacentino. Adesso della casupola rimane solo il pavimento, ma essa costituiva, in fila con altre 4 costruzioni, la linea parallela alla strada del Veratto, la periferia di quel paese che oggi giace sommerso in mezzo al fiume, il nucleo settecentesco di questa zona dalla storia antica.
Ma ora è tempo di raccontare un’altra storia, anzi di scriverla paragrafo dopo paragrafo! Il giardino è diventato il Giardino….dei Castagni.